Dott. Vincenzo Petrosino Chirurgo Oncologo
Nel Mondo sono ancora pochi gli studi che mettono in correlazione gli effetti degli interferenti endocrini con alcune patologie malformative come l’ipospadia , il semplice criptorchidismo , l’endometriosi e patologie tiroidee. Molti di questi inquinanti sono diffusi in aria, acqua e suolo e, contaminando gli alimenti, creano preoccupazioni e allarmi; tuttavia, è generalmente difficile conoscere e valutare i reali effetti sulla salute. Oggi siamo praticamente circondati da tali sostanze
Ne sono esempi le vicende della contaminazione della mozzarella campana da diossina, la presenza di ftalati nei contenitori per alimenti nei biberon e soprattutto la presenza dei pesticidi nei prodotti agricoli. Ovvio che ad una presenza chiamiamola “ naturale dovuta al progresso “ si è inserita una presenza di queste sostanze “ innaturale e dolosa “ per smaltimento doloso e per immissione nell’ambiente colposo e doloso.Fanno parte di queste sostanze anche gli idrocarburi policiclici aromatici i cosiddetti Ipa i pfos , pfoa i metalli pesanti e bisfenoli .
D’altra parte il ministero dell’ambiente a Roma nel 2012 presentò " Un Decalogo per i cittadini sugli Interferenti Endocrini". Si legge sul sito che esso ha come obiettivo quello di informare il cittadino in merito ai rischi derivanti dall’esposizione a taluni contaminanti chimici largamente presenti in oggetti di uso quotidiano e che la conoscenza delle fonti di esposizione a tali sostanze e delle possibili alternative esistenti mette il cittadino in grado di adottare scelte e comportamenti consapevoli con conseguente riduzione del rischio.
Un contributo importante potrebbe , anzi dovrebbe essere, il dosaggio nei liquidi biologici specie materni durante la gravidanza di alcune sostanze che agiscono da interferenti endocrini.
Non è una cosa molto facile per i costi e per lo studio che necessita ovviamente di consensi informati e di una popolazione selezionata di persone che vivono in particolare aree inquinate o per lavoro sono a contatto con simili sostanze. Spesso questi interferenti endocrini , come abbiamo detto , agiscono sulle mamme in gravidanza e quindi sul prodotto del concepimento. Si capisce intuitivamente la delicatezza della questione e la grande responsabilità dei medici.
Qualche anno fa proprio a Roma negli anni 2005-2007 alcuni medici della Sapienza di Roma ,dell’ l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, cercarono di mettere in relazione la presenza di interferenti endocrini o meglio la concentrazione nel sangue materno di alcuni contaminanti clorurati persistenti (identificati dalla comunità internazionale come potenziali IE) e il rischio di partorire un bambino con Ipospadia . Sembra dallo studio che le mamme con presenza di più di un interferente nel sangue avevano il rischio di partorire un bambino con ipospadia 5-6 volte superiore ai controlli .
Credo che oggi bisogna assolutamente ripetere con protocolli rigidi e su popolazioni significative analisi di “ xeno biotici “ che sembrano con una frequenza superiore al caso essere responsabile di alcuni effetti patologici. Ricordo che come amo dire “ l’ambiente che stiamo modificando cambierà probabilmente le generazioni future “ .
Al momento è importantissimo applicare il principio di precauzione, abbiamo il dovere di proteggere la gravidanza e le future generazioni , pertanto bisogna assolutamente ridurre al massimo le esposizioni, specie delle donne in gravidanza , a sostanze con potenziale azione sul sistema endocrino e sul Dna in genere.